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Il carattere totalmente favorevole alla posizione della Difesa, proprio dell’orientamento della giurisprudenza più recente può far sorgere qualche dubbio, dovendosi riflettere sul fatto che, in tal maniera, si omologano fattispecie concrete, che possono effettivamente essere diversificate fra esse, anche in rapporto al tipo di sostanza stupefacente, che viene in considerazione, nonché ad eventuali precedenti del soggetto, sorpreso a detenere una sostanza stupefacente. In ogni modo, non può non tenersi conto del recente orientamento espresso dalla Cassazione.

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Secondo la Cassazione 2217-2008, la detenzione di quantitativo, che eccede in misura limitata l’uso personale non implica necessariamente il fine di spaccio. In ogni caso, sembra emergere, sotto altri aspetti, un rilievo decisivo del profilo “quantitativo” di droga, ritrovata.

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Se il dato ponderale è cospicuo, gli ulteriori criteri di riferimento (mezzi, modalità, circostanze dell’azione) assumono un valore marginale (Cass. 2888-1998 e successive).

Peraltro, non si arriva alla conclusione radicale, secondo cui il superamento della soglia ponderale, stabilita nel decreto interministeriale del 2006, possa considerarsi come causa automatica di punibilità della cessione, presumendo il fine di cessione di sostanza stupefacente a terzi.

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Il soggetto sottoposto a indagine potrà esercitare il suo diritto di difesa e confutare il dato ponderale, dimostrando di non essere in possesso di quella determinata quantità a fine di cessione a terzi (spaccio), eventualmente avvalendosi di prove “atipiche” (in tal senso, e condivisibilmente CZZ, in Stupefacenti: detenzione di quantitativo eccedente l’uso personale e punibilità.

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Ai fini della decisione in ordine all’arresto, per detenzione di un quantitativo di droga, di poco eccedente i limiti formali, occorrerà valutare la presenza della flagranza e quello dell’apparenza dello svolgimento di un reato.

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Se la persona viene trovata in possesso di una quantità che supera la soglia predeterminata legislativamente, sussistendo gli altri elementi indiziari, che confermano la finalità di spaccio, sarà legittimo il provvedimento di restrizione della libertà personale (arresto) e la sua successiva convalida.

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Occorre distinguere marcatamente, sul piano procedurale la fase dell’arresto e della sua successiva convalida, rispetto alla fase cautelare.

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