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Secondo la Cass SS.UU. 24 Aprile 2008, n. 286 deve ritenersi esclusa l’offensività della condotta, in rapporto all’uso di sostanze stupefacenti, quando la quantità della sostanza sia talmente esigua, da escludere l’efficacia drogante del prodotto.
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La posizione è stata condivisa dagli interpreti, anche se potrebbe dubitarsi sull’applicabilità a ipotesi come questa (esiguità della sostanza stupefacente) della nozione di “reato impossibile” (per mancanza dell’oggetto o inidoneità dell’azione, ai sensi dell’art. 49, 2° c. cod. pen.) reputata non applicabile all’ipotesi dalla giurisprudenza prevalente.
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Le scelte di politica legislativa, in materia di repressione dei reati connessi alle sostanze stupefacenti, si caratterizza per fasi cicliche di passaggio da atteggiamenti fortemente repressivi, da parte dell’ordinamento, ad atteggiamenti maggiormente “liberali”, in rapporto a scelte di politica legislativa oscillanti.
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La legge 49-2006 ha inciso in senso neo-proibizionista, non tenendo conto anche di eventuali aspetti positivi della legislazione previgente.
Tale normativa si pone il non facile obiettivo di “isolare” tutte le condotte, connesse all’uso e alla gestione di “sostanze stupefacenti”, che possono considerarsi, come aventi natura di illeciti amministrativi, quando si tratti, in concreto, di vicende, in cui la sostanza stupefacente sia utilizzata “esclusivamente” a fini personali.
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Il discrimine, per separare gli illeciti amministrativi, collegati all’uso personale dello stupefacente, rispetto alle condotte di rilievo penale, si identifica nella non utilizzo per uso personale della sostanza stupefacente, ma nella sua destinazione alla cessione ad altri soggetti, quando ciò emerga dalle circostanze.
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Pertanto, la destinazione della cosa a uso personale ha un effetto scriminante, convertendo la fattispecie in illecito amministrativo. La legge del 2006 ha unificato il trattamento sanzionatorio riguardante droghe cc. dd. “ leggere” e “pesanti”, ma ha differenziato le condotte, che comportano la depenalizzazione del correlativo uso.
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